Rassegniamoci ad andare in pensione sempre più tardi: ormai non basteranno più nemmeno 67 anni, presto l’età di uscita slitterà a 74.
Non c’è limite al peggio potremmo dire. E non c’è limite nemmeno all’età pensionabile. Se temevamo che, a partire dal 2027, aumentasse di tre mesi, presto rimpiangeremo questo minimo ritocco verso l’alto. Prima di quanto immaginiamo, l’età pensionabile arriverà fino a 74 anni.

Avete capito bene: per ricevere l’assegno dall’Inps dovremo prima raggiungere il traguardo delle 74 candeline sulla torta. Traguardo non così scontato tra l’altro. Molti potrebbero addirittura morire prima di raggiungere l’età per avere diritto alla propria pensione, a ben vedere. Una notizia che ha gettato tutti nello sconforto per non dire nel panico ma arrivati a questi punti pare inevitabile.
Il Governo di Giorgia Meloni può intervenire per fare qualcosa? In teoria sì ma tra la teoria e la pratica c’è di mezzo il mare, o meglio: ci sono di mezzo le condizioni – pessime – in cui versano da tempo le casse dell’Inps. Arrestare, bloccare, congelare l’aumento dell’età di uscita dal lavoro significherebbe mettere a repentaglio la tenuta stessa del sistema previdenziale.
Pensione a 74 anni: ecco da quando diventerà realtà
La pensione si allontana progressivamente, l’assegno Inps diventa sempre più irraggiungibile per Millenials e Generazione Z. Presto andare in pensione a soli 67 anni ci sembrerà un sogno visto che dovremo lavorare fino a 74.

Il nodo delle pensioni è diventato praticamente impossibile da sciogliere e questo non solo in Italia ma un po’ in tutta Europa. L’aumento dell’aspettativa di vita e il crollo delle nascite sta mettendo in ginocchio le economie di tutti i Paesi e l’unica soluzione sembra essere quella di spostare sempre più in avanti il momento di uscita dal lavoro. Diversamente i vari Stati dovranno sborsare assegni per un numero di anni insostenibile e senza nessuno che versi i contributi necessari.
Ma fino a che punto potrà essere posticipata l’uscita dal lavoro? Se in Turchia bastano 49 anni ad una donna e 52 ad un uomo per smettere di timbrare il cartellino e godersi appieno la pensione, il tempo libero e i propri hobbies, ben diversa è la situazione della Danimarca. Nel Paese scandinavo – spesso elogiato per le politiche sociali all’avanguardia – per non far crollare tutta la “baracca”, secondo le stime degli esperti, al massimo entro il 2060 l’età della pensione arriverà a 74 anni.
Non sembra esserci altra soluzione. E in Italia cosa succederà? Non ci allontaneremo troppo nemmeno noi purtroppo. Infatti 67 anni non basteranno più visto che le persone vivono sempre più a lungo ma le coppie hanno smesso di fare figli. L’Inps, per restare in piedi, necessita di uscite dal lavoro posticipiate e anche di molti anni. Si prevede che nel 2060 per accedere alla pensione di vecchiaia dovremo aver compiuto almeno 71 anni.