Congedo retribuito di 30 giorni anche senza la Legge 104: ecco come averlo subito

In pochi lo sanno ma è possibile beneficiare di un congedo retribuito di addirittura 30 giorni anche senza la Legge 104. Vediamo cosa occorre fare per averlo.

La Legge 104 è nata nel 1992 con lo scopo di tutelare le persone affette da disabilità grave e migliorare la loro qualità di vita. Essa garantisce delle agevolazioni sia agli invalidi sia ai loro eventuali caregivers, cioè i familiari che se ne prendono cura. Un lavoratore dipendete tutelato dalla legge 104, ad esempio, ha il diritto ogni mese a godere di tre giorni di permessi retribuiti.

donna seduta davanti al computer che esulta con le braccia in alto e nel riquadro delle banconote di euro
Congedo retribuito di 30 giorni anche senza la Legge 104: ecco come averlo subito/Faregioielli.it

Anche il lavoratore che si prende cura di un familiare con disabilità grave può godere dei medesimi permessi. Non solo: si ha diritto anche ad un congedo retribuito di addirittura 2 anni. Per poter beneficiare della legge 104 è, tuttavia, necessario che l’invalidità sia pari o superiore al 74%.

Che fare se, pur avendo una situazione di salute compromessa, l’Inps non riconosce tale percentuale d’invalidità? Non si può fruire della Legge 104 ma ci sono comunque altre agevolazioni. Basti pensare che, ad esempio, per ottenere l’Assegno d’Inclusione è sufficiente che l’invalidità arrivi al 67%. Ma non solo: c’è un caso specifico in cui un lavoratore ha diritto a 30 giorni di congedo retribuito anche senza la legge 104.

Congedo retribuito di 30 giorni: ecco a chi spetta

In base al decreto 119 del 2011 non è necessario godere della legge 104 per avere determinati permessi retribuiti. Ci sono situazioni in cui un dipendente può sfruttare entro l’anno solare addirittura 30 giorni di congedo che non faranno cumulo con i giorni di malattia. Vediamo quali requisiti occorre soddisfare.

donna che sorride seduta davanti al computer
Congedo retribuito di 30 giorni: ecco a chi spetta/Faregioielli.it

Il primo requisito riguarda la percentuale d’invalidità che deve essere pari almeno al 51%: un lavoratore deve avere una riduzione della capacità lavorativa superiore al 50%. Dunque dal 51% in su di invalidità riconosciuta dall’Inps potrà chiedere il congedo retribuito di 30 giorni.

Il secondo requisito riguarda lo svolgimento di cure specifiche. In pratica questi 30 giorni non potranno certamente essere sfruttati per fare una vacanza o per stare a casa sul divano a riposare ma dovranno essere utilizzati per effettuare cure e trattamenti specifici e non procrastinabili. Non visite generiche ma trattamenti di un certo tipo come potrebbero essere cicli di terapie per chi soffre di problemi alla schiena o cure riabilitative, fisioterapia e cose del genere.

I 30 giorni potranno essere fruiti tutti assieme o anche frazionati ma sempre solo nell’arco dell’anno solare: se non vengono sfruttati tutti verranno persi, non andranno a sommarsi con quelli dell’anno successivo. Per ottenere il congedo retribuito il lavoratore deve consegnare al datore di lavoro la richiesta corredata dal certificato medico e con l’indicazione dei giorni di calendario di congedo che deve sfruttare. Inoltre al suo rientro dovrà presentare la certificazione che attesti che ha svolto effettivamente le cure. In caso contrario si rischia il licenziamento.

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