Un innocente prelievo al Bancomat può far finire nei guai se supera una certa somma. Bisogna conoscere le regole da rispettare.
Tutti abbiamo dei risparmi in banca che faticosamente accumuliamo ogni mese grazie allo stipendio o ai guadagni da lavoratore autonomo. Gestire le finanza già è complicato, se si aggiungono i controlli di banche e Fisco diventa ancora più difficile. Per far quadrare i conti ogni mese e mettere da parte dei risparmi bisogna essere abili strateghi finanziari e capaci di accettare compromessi e rinunce. Soprattutto se si ha un’entrata medio-bassa si dovranno ripartire correttamente le spese ed evitare di svuotare il conto corrente per una cattiva gestione dei soldi. Quando si parla di risparmi l’attenzione deve essere sempre massima ma non solo con riferimento ai conti.

Bisogna ricordare che i movimenti di denaro sono sotto il controllo di banche e Fisco. Trasferimenti sospetti, prelievi frequenti o versamenti ingenti possono portare ad un accertamento fiscale. Da qui l’importanza di scrivere la causale corretta quando si predispone un bonifico in modo tale che il Fisco possa accertare che i soldi non sono spostati per finalità illecite. Si deve fare attenzione anche alle regole che riguardano il prelievo dei soldi al Bancomat. Può sembrare strano dato che si tratta del proprio denaro, quello che si guadagna faticosamente ogni mese ma in realtà non siamo liberi di utilizzarlo come meglio preferiamo.
Le regole sul prelievo di contanti per evitare guai
La normativa sui prelievi di contante al Bancomat è cambiata negli ultimi anni in un’ottica di maggiore contrasto all’evasione fiscale e al riciclaggio di denaro. L’UE spinge le nazioni ad introdurre misure più stringenti per monitorare le transizioni di soldi. Da qui la spinta verso i metodi di pagamento elettronici piuttosto che i contanti.

A tal proposito in Spagna già c’è un limite di prelievo fissato a 1.000 euro. Sopra questa cifra scatta una segnalazione automatica mentre superando i 3.000 euro scatta proprio un meccanismo di allerta che obbliga le banche a segnalare il prelievo alle autorità fiscali. In Italia abbiamo una normativa simile ma con alcune significative differenze.
Gli istituti di credito devono obbligatoriamente chiedere al cliente informazioni sul prelievo quando questo supera i 10 mila euro. Nello specifico la banca deve avviare un controllo antiriciclaggio. Per quanto riguarda, invece, le somme prelevate oltre i mille euro al giorno o 5 mila euro al mese scatterà la segnalazione all’Agenzia delle Entrate che potrà avviare i controlli sul contribuente.